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BERLINALE 2023 Generation

Recensione: Sea Sparkle

di 

- BERLINALE 2023: Presentato in apertura di Generation Kplus, il primo film sensibile e attualissimo di Domien Huyghe è un racconto di formazione sul lutto sincero e luminoso

Recensione: Sea Sparkle
Saar Rogiers in Sea Sparkle

Lena ha 12 anni, le piace lo skateboard, ascolta Angèle, naviga a vela e si diverte con la sua migliore amica. Conduce un'infanzia gioiosa e leggera in riva al mare, i piedi nell'acqua e la testa tra le stelle. Ma questa spensieratezza viene annullata da un incidente che coinvolge il peschereccio di suo padre, in cui quest'ultimo scompare in mare con i suoi due membri dell'equipaggio. Mentre ognuno cerca a modo suo di far fronte a queste tragiche sparizioni, la rabbia di Lena si cristallizza in una singolare lotta. Si propone quindi di dare la caccia a un mostro sottomarino responsabile del disastro. Sea Sparkle [+leggi anche:
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intervista: Domien & Wendy Huyghe
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, il ritratto di un'adolescente alle prese con un lutto immaginato da Domien Huyghe e sua sorella Wendy Huyghe, e ampiamente ispirato alla loro storia personale, è stato presentato in anteprima mondiale in apertura della sezione Generation Kplus della 73ma Berlinale.

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Domien e Wendy Huyghe (che hanno co-scritto la sceneggiatura con l'esperto sceneggiatore fiammingo Jean-Claude van Rijckeghem), dispiegano una grande energia per offrire una storia iper attuale, commovente e luminosa sulla specificità del lutto filiale quando viene vissuto in adolescenza. Nonostante sia sempre in compagnia, Lena si sentirà inspiegabilmente sola, incompresa, a volte persino tradita. Mentre le persone a lei vicine cercano di elaborare il lutto come meglio possono, Lena sprofonda nella negazione. Sopraffatta dalla rabbia, cerca un modo per sfogarla, e questo avviene combattendo e proiettando i suoi demoni su un mostro in agguato nelle profondità marine. Lena si prefigge quindi la missione di rivelare agli occhi del mondo la responsabilità della bestia immaginaria nel dramma, sperando di scagionare suo padre da ogni sospetto.

Questa sua battaglia la intrappola in una bolla, come sapientemente sottolineato dal sound design del film, e conferisce alla storia un'aria un po' fantastica, come se Lena – che non sopporta il nuovo mondo che le si apre davanti, segnato dall'assenza del padre – stesse cercando di fuggire in un altrove immaginario.

Ciò che sottolinea la traiettoria di Lena è anche che elaborare questo lutto significa accettare che non conoscerà mai suo padre come persona, da adulto ad adulto, che non sarà mai altro che un genitore. E anche capire che i nostri genitori non sono necessariamente eroi, o non solo eroi, che sono anche esseri fallibili, nonostante l'amore che abbiamo per loro. È un doppio lutto quello che Lena deve affrontare, quello del padre perfetto e quello del padre che amava. La straordinaria giovane attrice Saar Rogiers presta i suoi tratti e la sua energia a Lena, una bella rivelazione che dà corpo e sincerità al film, accompagnata nell’insieme da un buon cast e da una direzione di attori giusta e convincente.

Sea Sparkle è prodotto da A Private View, che aveva aperto Generation Kplus già l’anno scorso con Oink [+leggi anche:
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intervista: Mascha Halberstad
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di Mascha Halberstad, coprodotto con Viking Film, che coproduce anche Sea Sparkle: un duo vincente nel panorama attuale del cinema europeo per il pubblico giovane, dunque. Il film è venduto nel mondo da LevelK, e sarà distribuito da Paradiso in Belgio, dove uscirà il 29 marzo.

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(Tradotto dal francese)

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